«Zenone ha enunciato una posizione finale della filosofia: tuttavia nella storia della filosofia si trova all'inizio»: così diceva Colli ai suoi studenti nella lezione introduttiva del 1964 - e già queste parole fanno capire perché egli attribuisse a Zenone un'importanza somma, come testimonia questo corso universitario. Discepolo di Parmenide, geniale ideatore dell'arte dialettica, Zenone di Elea è noto ai moderni per le sue famose aporie sulla divisibilità infinita (la dicotomia, la freccia, Achille e la tartaruga) - aporie sulle quali si sono misurati numerosi maestri della speculazione, da Kant a Russell, e che persino Aristotele dichiarava di non saper confutare facendo ricorso unicamente a criteri razionali e logici. In realtà Zenone... mostra nei suoi argomenti «un istinto eccezionale al rigore dimostrativo», al punto che Colli attribuisce a lui - e non ad Aristotele - la scoperta del principio di contraddizione, facendone così un pensatore cruciale della filosofia e della scienza moderne. Il corso universitario su Zenone è il primo di una serie di tre, tenuti tra l'autunno del 1964 e la primavera del 1967. Gli altri due furono dedicati a Gorgia di Leontini (1965-66) e Parmenide di Elea (1966-67). La pubblicazione di questi corsi è stata possibile grazie ai taccuini di appunti tenuti da Ernesto Berti durante le lezioni, su cui è basata. (archivio Giorgio Colli)