Al Dio sconosciuto è un romanzo dello scrittore statunitense John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura del 1962, pubblicato nel 1933 a New York. In lingua italiana è stato tradotto da Eugenio Montale nel 1946. Il titolo è tratto da una frase degli Atti degli Apostoli. Steinbeck ci lavorò a lungo, con difficoltà. E’ la storia di un agricoltore, Joseph Wayne, che lascia il Vermont per stabilirsi in California. La terra delle sue origini è sempre più scarsa, poco ricca, arida, poco produttiva per sorreggere tutta la famiglia. Joseph è il terzogenito, nonché il figlio prediletto. Suo padre sogna che lui accetti la sua eredità, ma Joseph però nella mente ha progetti diversi. Joseph non è un uomo comune, lui ha un rapporto particolare con la natura, con la terra, ha una sensibilità che gli lascia qualcosa dentro, gli provoca emozione, gli dona floridità; tutti quei fiori, quell’erba, quella natura, che pace, sembra come fare l’amore con una donna. Alla morte del padre lui pensa che la sua anima si sia rifugiata nella natura, e precisamente in un albero, che lo guarda, lo affianca, lo accompagna, lo consiglia con i suoi gesti all’apparenza indecifrabili. Joseph così chiamerà al suo fianco anche gli altri fratelli, Thomas che vive un rapporto con gli umani disastroso, ma riesce a trovare una buona comunicazione sono con gli animali, è un uomo silenzioso e semplice. Sua moglie Rama, incarna la perfetta casalinga genitrice di figli, e adora Joseph pensando che lui sia un uomo fuori dal comune. Benjamin è il fratello più piccolo, dal carattere duro e irascibile, alcolizzato, con poco sale in zucca, che farà una comparsa nella narrazione in quanto verrà ucciso. Infine c’è Burton il secondogenito che crede e vede nella sofferenza una benedizione del Signore. Un giorno arriva la siccità come segno di ribellione che il Dio sconosciuto fa agli uomini per i loro comportamenti, Joseph sa che però c’è bisogno di un sacrificio, di un tributo per riportare quella vecchia pura spiritualità, e così si sacrifica, si taglia, sporcando di sangue la terra, e dal cielo tutto torna in ordine come una pioggia provvidenziale. Consigliato.