I pascoli del cielo è un romanzo dello scrittore statunitense John Steinbeck pubblicato nel 1932 e in Italia, tradotto da Elio Vittorini, nel 1940. Il romanzo è composto da dieci capitoli che possono essere considerati altrettanti racconti unificati dal luogo geografico e da alcuni personaggi che vi ricorrono. Le storie sono ambientate in una vallata della California Centrale. Molti impropriamente l’hanno definito un romanzo, ma in verità sono dodici racconti unificati da un solo elemento comune: l’ambientazione, e cioè “I pascoli del cielo”. Un caporale spagnolo parte per recuperare degli indiani convertiti al cristianesimo, li recupera e tornando indietro scopre una vallata paradisiaca, di rara bellezza: “Questi sono i verdi pascoli del cielo ai quali il Signore ci conduce!”, esclama. È da allora che quella valle viene chiamata “Las pasturas del cielo”, “I pascoli del cielo”. Una terra tolta ai latifondisti, libera, e facile da coltivare, dove la natura è la padrona, e l’uomo è il suo ospitante. Il libro racconta di fattori stregate, di uomini che sfidano la sorte andandoci ad abitare, storie di sacerdoti, storie di mercanti, storie di bambini particolari, storie di sorelle e di cucina, storie tragiche, storie d’assenza, storie di borghesi convertiti, storia che ci parlano di natura, della Madre Terra che offre nuove speranze, nuovi appigli, nuova dignità. Ho letto dei migliori suoi, comunque gradevole!