I promessi sposi, recensito da Lori

Ho iniziato ad amare questo libro grazie a una professoressa che avevo in secondo liceo, lo leggeva e lo spiegava con una tale passione che mi ritrovavo ogni volta a immaginare il lago di Como, Milano in tumulto, gli orrori della peste e il chiostro dove viveva la monaca di Monza (mio personaggio preferito). Il capitolo che ho amato di più? Ovviamente quello sulla vita della famosa monaca, costretta dai familiari a seguire un cammino che non sentiva suo, ricordo ancora la tristezza che mi pervase alla fine di quel capitolo. Un libro bello e che consiglio spassionatamente di leggere, un romanzo che dà una visione della nostra terra vittima dei soprusi di potenze straniere e condannata a subire anche gli orrori della tragica peste nera (come non ricordare il capito di Cecilia e di sua madre? "Come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato"). Ripeto, un libro da leggere e rileggere solo per entrare ancora meglio nella psicologia di ogni personaggio, così diverso e nel frattempo così unico; ricordiamoci sempre del percorso di crescita di Renzo, della dolcezza immutabile di Lucia, della paura di Don Abbondio e della voglia di giustizia di Fra Cristoforo.