La fatalità di questo racconto è quasi tragica, tutti il villaggio sa che Santiago sta per essere ucciso tranne il protagonista stesso e chi poteva salvarlo veramente. Particolare perché si parte dalla fine, dicendo già come finirà il libro, per poi andare a ritroso ricostruendo la vicenda dalla fine del matrimonio fino all’uccisione e inserendo nella narrazione vari spezzoni di interviste rilasciate da protagonisti e personaggi secondari molti anni dopo. Della serie “il destino a volte è inevitabile”. Tutti potevano salvarlo ma nessuno l’ha fatto: chi perché non voleva immischiarsi, chi perché difendeva le intenzioni dei fratelli Vicario, chi perché non credeva nelle intenzioni degli omicidi e infine, la più tragica, chi non è riuscito ad avvertirlo pochi istanti prima; anche se in verità non so se sia più tragico questo o il dubbio che si insinua sull’innocenza di Santiago. La narrazione è tipo cronaca, nel tipico stile giornalistico di Màrquez, quindi non aspettatevi molti fronzoli o perifrasi durante la descrizione dell’uccisione. A momenti riuscivo persino a sentire la puzza del cadavere.