« Sono destinato ad essere grande. Sono destinato a calpestare le loro piccole menti coi miei stivali e a frantumare i loro teschi come gusci d’uovo. » Partiamo con il dire che a me Glenn Cooper piace molto, leggendo questo libro nella situazione attuale di seggio vacante papale, mi ha fatto fare numerose analogie con il libro. Questa volta ci troviamo a Roma nella città eterna, la storia gira intorno ad una antica profezia che dice che al 112 papa il mondo sarà destinato alla rovina. Dietro alla storia e protagonisti di essa, ci sono numerosi personaggi, su tutti spicca la suora Elisabetta vittima più volte di agguati alla sua persona, e anche la sua famiglia, Micaela sua sorella medico, Zazo suo fratello guarda vaticana, il padre Carlo matematico, e sua madre ormai scomparsa per colpa di creature che nel romanzo verranno scoperte. Ma protagonisti del romanzo sono anche Aniceto sicario di fiducia di Nerone, Balbillo astrologo imperiale, Poppea moglie di Nerone, Vibio braccio destro dell’imperatore e Nerone stesso che epurerà i suoi mali dell’anima con la condanna incognita. Protagonista è anche il Benet College a Canterbury, Christopher Marlowe studente universitario nonché chiave di tutto il romanzo, John Dee astrologo della regina, Maria Stuart regina di Scozia, protagonista è anche il teatro, le rappresentazioni, gli amori che fanno battere il cuore oltre che attivare menti moleste. Protagonisti sono anche: Aldo vani, Bruno Ottinger, Krek, Mulej, Hackel, Tommaso de Stefano e il collegio cardinalizio. Una storia che gira intorno alla profezia di Malachia, tra Roma, Gran Bretagnia, Slovenia e Francia. Tra biblioteche, fughe, rincorse, studi su ritrovamenti archeologici che poi saranno occultati, storia che porta in luce un pericolo di cui la Chiesa da anni conosce, quelle creature oscure, con una sensibilità poco spiccata, quasi senz’anima che aspirano al potere, ad espandere il loro verbo. Una storia che concilia mistero, antichi segreti, risvolti poco conosciuti, forse unica pecca che si può fare all’autore è quella della costruzione dei personaggi che sembrano tutti troppo calzar a pennello. Sicuramente, non il mio preferito suo. “Fu questo il viso che varò mille navi e bruciò le torri immense di Troia? Elena, rendimi immortale con un bacio.”