Nicholas Sparks è uno degli autori più conosciuti al mondo e anche uno dei più attivi: non passa un anno senza un suo nuovo romanzo. Mi sono avvicinata alla sua scrittura qualche tempo fa e, pur non essendo una fanatica del genere, ritengo che i suoi libri siano un’ottima compagnia. “Ricordati di guardare la luna” è il terzo romanzo di Sparks che leggo ed è stata una buona scelta, si è rivelata una lettura rilassante e molto piacevole. La storia che ci viene presentata è semplice e lineare ed è narrata con sensibilità e tatto: John è un militare americano che presta servizio in Germania, Savannah è una brillante studentessa universitaria ed è particolarmente interessata al campo della psicopedagogia. Grazie ad una breve licenza, John torna nella sua città d’origine, dove vive suo padre, e un giorno, mentre si aggira tra la spiaggia e il molo, incontra Savannah, che si trova lì per una vacanza insieme ad alcuni amici, con cui deve partecipare ad un progetto che prevede la costruzione di abitazioni per persone senza fondi. Tra i due è amore a prima vista e in meno di due settimane il loro legame diventa forte e indissolubile, ma l’imminente partenza di John, che dovrà ritornare alla base americana in Germania, getta continuamente un’ombra sulla loro felicità. Nessuno dei due vuole perdere l’altro e mettere la parola fine ad una storia talmente bella e, così, decidono di mantenersi in contatto e di ritrovarsi al rientro di John in America. L’attesa è difficile, ma Savannah e John trovano, nel ricordo della felicità di quei pochi giorni trascorsi insieme, la forza per resistere e aspettare di rivedersi. Finalmente, la tanto desiderata licenza arriva e i due si incontrano e riprendono la loro storia da dove l’avevano lasciata, ma è questione di giorni e John deve ripartire. Tornato in Germania, John attende con ansia il congedo che gli permetterà di stabilirsi definitivamente in America e stare accanto a Savannah, ma gli attentati dell’11 settembre 2001 indeboliscono il suo intento e il militare decide di firmare per l’arruolamento nelle missioni di guerra. Il sentimento che lega i due giovani è forte, ma la distanza e l’assenza metterà a dura prova il loro amore … Ho apprezzato questo romanzo di Sparks per la delicatezza e la sincerità nel trattare temi come la lontananza, la difficoltà di resistere, la vita militare, la malattia e la volontà che serve per relazionarsi con persone affette da disturbi autistici. Lo stile che utilizza l’autore è morbido e informale e l’uso della narrazione in prima persona aiuta ancor di più a far capire al lettore i pensieri e le emozioni del protagonista. Il linguaggio è molto semplice e non si fa alcuna fatica a seguire la prosa trascinante e scorrevole. Lo stile è diretto e privo di fronzoli e non richiede nessuno sforzo per essere recepito; ciò non toglie che in alcune parti ho trovato anche delle bellissime frasi evocative e molto poetiche. John è caratterizzato in modo esaustivo e deciso e, leggendo il suo racconto, sembra davvero di parlare con un amico che ci sta informando degli eventi della sua vita. Mi piace molto questo personaggio: è coraggioso e spontaneo, generoso e altruista, anche se spesso fin troppo docile quando si tratta di relazionarsi con Savannah. Un elemento che ho apprezzato tantissimo di questa lettura è stata la scelta di Sparks di approfondire costantemente il rapporto tra John e il padre. Da ciò che si intuisce, il modo di essere di quest’uomo, chiuso e abitudinario fino allo sfinimento, è dovuto ad un disturbo che rientra nel ramo dell’autismo e Sparks ci mostra con cautela e sensibilità l’approccio che il protagonista ha con questa realtà complessa e, infine, la felicità e la serenità che raggiunge accettando questa figura paterna così com’è, senza rimproveri o rimpianti. Ma “Ricordati di guardare la luna” è soprattutto un romance e riesce a mostrare molto bene una storia d’amore ostacolata dalla lontananza e da tutte le piccole mancanze che essa comporta. L’autore si è calato egregiamente nei panni di due persone che vivono un rapporto fatto di ricordi e lettere, di parole e promesse, senza tuttavia esagerarne le reazioni. Questo romanzo è vero, è realistico e doloroso, e soprattutto maturo. Il sentimento descritto è dolce e romantico nei primi capitoli, quasi troppo in effetti, ma poi si trasforma in un amore serio, forte e combattivo, che tenta di resistere all’assenza della quotidianità e di tutti quei piccoli momenti di condivisione che sono importantissimi in una storia. Non ero intenzionata a immergermi in un libro di questo tipo in questo momento, ma non me ne pento perché, nonostante la tristezza che lascia nel cuore, è valsa la pena di incontrare una storia così viva. “Ricordati di guardare la luna” è un romanzo dolce e nostalgico, arricchito da una scrittura sobria e sempre misurata, e lo consiglio alle lettrici romantiche che cercano una bella e difficile storia d’amore che rimanga a lungo nel cuore e faccia scendere qualche lacrimuccia!