Se il lettore già conosce i personaggi per avere letto i libri di cui sono protagonisti, questi racconti nulla aggiungono e nulla tolgono ; sono ,a mio parere, da considerarsi un piccolo “ addobbo” alla caratterizzazione dei personaggi. Se , al contrario, non si conoscono , il rischio è che un racconto non particolarmente ben riuscito faccia scappare la voglia di leggere altro dell’autore. Cosa che a me è capitata qui soprattutto con la Aykol. Avevo già letto la raccolta dello scorso anno, che devo dire mi sembrava meglio riuscita di questa. Qui salverei solo un Camilleri d’annata, si capisce che è un racconto di anni fa, e Malvaldi, perché pur non avendo scritto un racconto particolarmente avvincente , riesce in ogni caso a strappare un paio di sorrisi. Per il resto si naviga in un mare di noia.