Altro libro della grande Edith, donna che come scrittrice ha incarnato l’essenza della modernità. Con la sua penna ha attraversato un periodo a cavallo tra due differenti secoli, differenti generazioni, differenti “perbenismi”. Da quella che era la New York ottocentesca dell’età dell’innocenza, dalla condizione femminile costumata e repressa, si passa all’ Europa cosmopolita, a donne oramai libere da ogni costrizione. Ed in realtà qui non è più di donne che si parla, o meglio di donne adulte. Troviamo un buffo e numeroso gruppo di ragazzi, da i piccolissimi alla quindicenne Judith, che cambieranno la vita ad un maturo signore incontrato per caso durante un viaggio da Algeri verso Venezia. Martin, uomo distino e fuori da schemi e legami precostituiti sta andando incontro all’ amore, verso quella donna desiderata per tanti anni e mai avuta. Cosa succederà quando si renderà conto che anche una ragazza nel fiore degli anni possiede già, ma non sa gestire, la maturità di una donna? Martin decide di restare, di aiutare questo gruppo di ragazzini ad imporsi come priorità alle loro famiglie troppo superficiali, distratte da hotel, feste chic e flirt troppo poco riservati. Non risulterà facile e la sua troppa generosità lo porterà a mettere in gioco la sua vita, non fisica s’intende, ma quella che per se e la sua compagna avrebbe desiderato. Fino a che punto poi potrà lottare contro i mulini a vento? Lui stesso sarà una lotta contro un mulino a vento per la sua compagna che, resasene conto, sarà la prima a deporre le armi.