Un piccolo grande romanzo questo di John Steinbeck, scritto nel 1937 e tradotto da cesare Pavese.Piccolo per il numero di pagine, grande per il contenuto per il titolo l'autore si è riferito ad una poesia del poeta scozzese settecentesco Robert Burns : Il romanzo è ambientato nel periodo dopo la crisi del 1929 in un ranch della California dove George Milton e Lennie Small vengono assunti come braccianti stagionali.George ha promesso alla zia di Lenny di prendersi cura di lui, ritardato mentale , ma grande lavoratore che non coscienza della forza delle sue braccia tanto da uccidere spesso piccoli animali topi o cagnolini che ama accarezzare.Il romanzo parladi alcune giornate trascorse nel ranch dove anche tutti gli altri personaggi sono caratterizzati come dei protagonisti: il figlio del padrone arrogante e manesco Curley, il negro Crook vittima del pregiudizio razziale, la sensuale e perversa moglie di Curley insoddisfatta del suo matrimonio, ilcapo dei braccianti pieno di buon senso.George parla sempre a Lenny di un sogno:una casetta con pochi animali e un campo da lavorare e anche Crook sogna con loro.I dialoghi sono usati per capire meglio i personaggi e tutto il romanzo descrive la vita dei braccianti dell'epoca.Lostile a volte è asciutto a volte poetico scorrevole la lettura.In tutto il romanzo c'è la calma e la tranquillità che però preannunciano avvenimenti più tragici. Il libro ha avuto trasposizioni cinematografiche e teatrali diventando un vero successo è in effetti un piccolo capolavoro di lettura attuale anche ai giorni nostri. Consigliato!