Eco, come Calasso, ci annichilisce con la vastità della sua erudizione, ma da cotanto sapere non discende necessariamente un buon libro. Rispetto alle sue ultime prove narrative, Il Cimitero di Praga è decisamente migliore - ma fare di peggio era davvero difficile - e tuttavia resta una delusione, soprattutto per le aspettative disilluse. Dalle recensioni lette, dalle interviste all'autore ascoltate mi aspettavo infatti un romanzo avvincente ed un protagonista affascinante nella sua perversità. Per restare in ambito piemontese, Simonini mi pare più un travet del doppio gioco che un luciferino eroe negativo; la vicenda si dipana con lentezza - e qualche sbadiglio - seguendo il ripetitivo schema