Non avevo ancora letto nulla di Georges Simenon, “La camera azzurra” è il suo primo romanzo che prendo in mano, forse per ignoranza, forse per qualche forma di pregiudizio ( Maigret non è mai stato tra i miei preferiti…), comunque sono ben felice di averlo fatto. Mi è piaciuto veramente tanto. “Dimmi, Tony. Se io mi ritrovassi libera…faresti in modo di renderti libero anche tu? “ Questa è la domanda che aleggia come una fitta coltre di nebbia nella stesura di tutto l’interrogatorio …si, perché si svolge tutto all’interno di un tribunale e dialoghi e pensieri sono tutti ricordi dei due protagonisti. Storia d’amore, di sesso? Mah, inizialmente io pensavo di si…credo fortemente di essermi sbagliata, ma secondo me ognuno è libero di darne privata interpretazione. Di sicuro c’è una mente malata che non si ferma davanti a nulla e un inetto che non è in grado di intendere e di volere…amore?? No, decisamente no…solo adulterio, così solo per vedere che succede…con tutte le conseguenze del caso.