BARBERY MURIELè STATA DOCENTE DI FILOSOFIA Istituto universitario di formazione degli insegnanti attualmente vive a Kioto e ha scritto precedentemente estasi culinarie. Il suo L'eleganza del riccio è stato un grosso successo nel 2006.Il esso si trovano moltissime citazioni filosofico-letterarie e abuona ragione vista l'lata cultura dell'autrice.Ma proprioper questol'ho ritenuto un libro troppo saccente e a volte noioso.La storia di svolge in una via che esiste veramente a Parigi rue de Grenelle numero 7 anche se non tutte le descrizioni della casa sono reali. Le protagoniste sono due:Dalla sua guardiola assiste allo scorrere di questa vita di lussuosa vacuità la portinaia Renée, che appare in tutto e per tutto conforme all'idea stessa della portinaia: grassa, sciatta, scorbutica e teledipendente. Niente di strano, dunque. Tranne il fatto che, all'insaputa di tutti, Renée è una coltissima autodidatta che adora l'arte, la filosofia, la musica, la cultura giapponese. Cita Marx, Proust, Kant... dal punto di vista intellettuale è in grado di farsi beffe dei suoi ricchi e boriosi padroni.Poi c'è Paloma, la figlia di un ministro ottuso; dodicenne geniale, brillante e fin troppo lucida che, stanca di vivere, ha deciso di farla finita (il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno). Fino ad allora continuerà a fingere di essere una ragazzina mediocre e imbevuta di sottocultura adolescenziale come tutte le altre, segretamente osservando con sguardo critico e severo l'ambiente che la circonda.Ignare della loro doppiezza si conosceranno solo quando arriverà monsieur Ozu, un ricco giapponese, il solo che saprà smascherare Renée.Che dire? Io leggendolo mi sono anoiata a morte, Olivia e Renèe misono state subito antipatiche.Insomma non ho visto l'ora del the end, ma forse per non era il momento adatto per leggerlo. Magari a qualcuno piace mi dite perchè?