La vicenda si svolge in Spagna nel 1600, all'epoca dell'Inquisizione, in tempi in cui anche i vicini di casa si accusavano a vicenda di stregoneria sia per paura o pura cattiveria o anche per aver riconoscimenti dall'autorità. In missione nel paese basco si trova l' Inquisitore Supremo Salazar, uomo che ormai ha perso la fede e spera di trovarla accertandosi dell'esistenza del diavolo. Salazar capirà che è impossibile venirne a capo: la follia collettiva è ormai ingestibile e la popolazione è in preda alla paura. Aiutato dai suoi segretari e da una ragazza guaritrice scoprirà un complotto ordito proprio dal potere regnante. La scrittrice cura particolarmente la figura di Salazar, mettendo a nudo i suoi dubbi, le sue paure, le sue preoccupazioni (secondo me è la figura meglio riuscita). Amore e avventura, mistero e complotti, si intrecciano tra loro e la lettura del romanzo è scivolata con tranquillità e senza intoppi. Mi è piaciuta la ricostruzione storica e la descrizione del clima di terrore che aleggiava all'epoca della caccia alle streghe.