Umberto Eco definito l'intellettuale italiano vivente più famoso al mondo autore di numerosi saggi e romanzi tra cui ricordo Il pendolo di Foucauld e il recentissimo Il cimitero di Praga, ha scritto Il nome della rosa nel 1980 ed è il suo primo romanzo che potrmo definire "giallo deduttivo". Il romanzo si svolge nel MedioEvo in un non precisato monastero del settentrione e da esso è stato tratto nel 1986 un film omonimo per la regia di Jean-Jacques Annaud.L'opera viene presentata come il manoscritto di un anziano frate che ha trascritto un'avventura vissuta da novizio, molti decenni addietro, in compagnia del suo maestro presso un monastero benedettino dell'Italia settentrionale. La narrazione, suddivisa in sette giornate, scandite dai ritmi della vita monastica, vede protagonisti Guglielmo da Baskerville, frate francescano, e il novizio Adso da Melk, il narratore della storia.Si svolge nell'arco temporale di sette giorni. Non nascondo che qualche volta riprendo in mano questo romanzo che ho letto già anni fa e ricavo sempre un vero piacere e a tratti lo trovo persino divertente. Per chi non lo conosce mi sento di consigliarlo vivamente.