Sicuramente molti sono soggiogati dalla lettura di questo romanzo come materia scolastica e quindi accantonato una volta raggiunta la fine della lettura-studio,ma vi assicuro che rileggere Ipromessi sposi di Alessandro Manzoni come tranquilli lettori è un'esperienza straordinaria.Sicuramente l'etichetta di romanzo storico è azzeccata visto il rigore di come l'autore ha svolto ricerche approfondite di episodi come la peste e La monaca di Monza solo per citarne alcuni, ma ilromanzo a mio parere è molto di più.Prima di tutto la caratterizzazione dei personaggi in primis Lorenzo e Lucia gli sfortunati giovani vittima dei potenti, ma soprattutto nei personaggi minori spicca il talento dello scrittore dal pavido Don Abbondio al bigottismo della Perpetua, dalla malvagità di Don Rodrigo alla bontà di Frà Cristoforo e del Cardinale Borromeo alla misera anima della Monaca di Monza. Tutti personaggi che potrebbero da soli essere protagonisti. Tutti entrati nella quotidianità per designare pregi e difetti delle persone.Pagine di puro lirismopoetico si trovano nel libro e ci fanno restare ammirati dal genio letterario del Manzoni. Sipotrebbe definire ancheun romanzo di formazione leggendo ilcammino intrapreso da Renzo forse e questo è un modesto personale l'unica figura che non attira grande simpatia è Lucia ripresa anche in modo duroda FràCristoforo. Insommauna galleria di personaggi che dopo lalettura restano dentro di noi in modo indelebile. Inutile descrivere la trama I promessi sposi sono stati descritti ampiamente anche in film e fiction, ma rileggere un libro come questo è doveroso per tutti meglio se trovate un'edizione con anche Storia della colonna infame dove Manzoni descrive il clima di intolleranza contro "gli untori" accusati di aver portato la peste che viene descritta nel romanzo.Non è un'appendice ma il vero finale del romanzo, come dimostra l'impaginazione stessa, stesa dallo stesso Manzoni.Leggetelo o rileggetelo!