I pilastri della terra, recensito da Pia Barletta
L’opera, forse migliore, di Ken Follett ripercorre circa quarant’anni di storia, tanti quanti ne occorrono per costruire un’enorme cattedrale nell’Inghilterra del dodicesimo secolo. In oltre mille pagine scopriamo un microcosmo medioevale che gravita intorno alla realizzazione della mastodontica opera. In un momento di sbando della nobiltà inglese, con conseguenti ed enormi disagi per il popolo, Tom il costruttore si mette in viaggio in cerca di lavoro. Durante il percorso intrapreso con i due figli e la moglie, quest’ultima muore dando alla luce il terzo figlio che, suo malgrado, Tom abbandona sulla tomba della moglie, convinto che non sarebbe sopravvissuto. Dopo molte speranze disilluse, finalmente mette le radici là dove gli sarà possibile realizzare il suo sogno e dove ritroverà suo figlio Jonathan raccolto provvidenzialmente da un monaco di passaggio. Ecco che per Tom ricominciano le speranze di un mondo migliore, nella città in cui vive il suo destino s’intreccia con quello di Aliena, uno dei personaggi più di rilievo, figlia di un conte che viene rapito e imprigionato per conto di una nobile famiglia che vuole sostituirsi a lui nella carica. Aliena, pur essendo rimasta sola con il fratello, con la sua capacità e caparbietà riesce a diventare uno dei maggiori commercianti di lana della zona e s’innamora ricambiata di Jack, figlio di Ellen, la nuova donna di Tom. Tutto sembra andare per il meglio, ma la fantasia dell’autore ha appena iniziato a scoprirsi ai nostri occhi avidi di lettori. Nella città bisognerà fare i conti con la gelosia dei mastri costruttori del luogo, con le cospirazioni e le prepotenze dei nobili, con i delicati meccanismi diplomatici tra il clero, sempre più avido di ricchezza e potere, e la nobiltà, con amori non corrisposti e con sacrifici consumati in nome del bene comune. Questo è certamente uno dei capolavori maggiori degli ultimi anni, un libro che non lascia respiro, che vorremmo non finisse mai e che descrive talmente bene i personaggi che ci sembra di vederli, da leggere assolutamente.
