Una deliziosa scoperta questa del toscano Marco Malvaldi già noto al pubblico per la trilogia del BarLume (La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte, Il re dei giochi) si lancia nel giallo storico. Alla fine dell'Ottocento, per la precisione: questa volta l'investigatore "per caso" è Pellegrino Artusi, ospite della tenuta di Roccapendente per il fine settimana.Artusi è un autore molto conosciuto di un diario-ricettario, legge Sherlock Holmes, si invaghisce di una servetta, si dilunga in conversazioni con Cecilia e viene concupito da una delle zitelle. Dal suo punto di vista gli abitanti del castello sono fonte di riflessioni non sempre benigne: epigoni di una nobiltà al tramonto, meschini e "tenacemente dediti al nulla", suscitano sconcerto e ilarità.Nel momento in cui il giallo italiano è morto e quelli che ancora hanno il coraggio di definirsi scrittori di genere hanno nettamente virato al noir, Malvaldi se ne è fregato delle etichette e ha riproposto un classico: la microcomunità nella quale accade un omicidio, un investigatore casuale e dilettante, un poliziotto poco sagace e la tradizionale rivelazione pubblica finale. Il tutto condito da feroce ironia toscana.Me lo sono proprio gustato! Lo consiglio