Madame Bovary)
Letteratura italiana

Madame Bovary, recensito da Tesesempreastroz su Bookville.it

spoiler povero carbovarì che è un ragazzo sano e sciocco e che vorrebbe essere un uomo sano e sciocco e invece è costretto dai genitori a fingere di essere intelligente e abile. costretto a studiare e a fare un lavoro che non sa fare! lui che vorrebbe una moglie giovane, sana e sciocca, costretto a sposare una vedova vecchia e brutta e furba come una volpe che lo tiene legato alla catena comprendendo che, lasciarlo solo vuol dire mandarlo allo sbando. e emma bellina che in casa non sa far niente (e suo padre se ne vuole liberare alla svelta) con le mani lunghe e lisce non adatte a cucire ne a lavorare e che però dimostra una certa malizia (ho trovato molto sexy la scena di lei che lecca con la lingua le gocce di liquore dal bicchiere) e anche una certa furbizia (il caratterino lo tiene nascosto eccome al povero carlo!). e come ha fatto emma ad ingannare così anche se stessa? stufa della casa paterna vuole andarsene, ma sbaglia totalmente a giudicare charles. sono totalmente diversi: buono e bovino lui, bella, intelligente passionale lei... come potrebbero andare d'accordo? "amava il mare solo per le tempeste, e la vegetazione solo quando era sparsa in mezzo alle rovine". e infatti presto emma si sente annoiata. cerca disperatamente "d'inventare l'amore", ma come può con quell'insulso tra i piedi che pensa solo a mangiare e a dormire? "la sua vita era fredda come una soffitta che ha il finestrino volto al nord, e la noia, come un ragno silenzioso, filava la sua tela nell'ombra, in ogni angolo del cuore". sono con lei, me la sento vicina. vittime entrambe della stessa noia alla ricerca della passione. fino al cap 9 (seconda parte) emma è incinta e vorrebbe un maschio: " un uomo per lo meno, è libero; può errare attraverso passioni e paesi, superare ostacoli, mordere alle felicità più lontane. una donna, invece, trova continui impedimenti. c'è sempre un desiderio che trascina, una convenienza che trattiene" ed è strano come certe cose non cambino mai nonostante gli anni che sono passati!. ma berta non cambierà molto la vita di emma sarà solo un nuovo impedimento un altro laccio che la lega a terra. leon è un'anima affine, annoiato anche lui, ma è un uomo e può scappare. miè piaciuto come flaubert descrive l'amore com'è per emma: "ella credeva che l'amore dovesse arrivare all'improvviso, con fragori e folgori; uragano dei cieli che cade sulla vita, la sconvolge, strappa via le volontà come foglie, e trascina all'abisso il cuore intero".... ma perchè non ce lo immaginiamo un po' tutti così l'amore? e io continuo a tifare per lei, per la sua passione, ma ad emma manca il coraggio o forse le piace giocare alla virtuosa "eccitandosi al dolore" fatto sta che quando leone parte a lei rimane solo il rimpianto e "la sete delle sue labbra". ma è proprio quel desiderio soffocato che la butterà tra le braccia di rodolfo che non la merita che sa già che sarà tutto un gioco e fin troppo facile " con quattro parole galanti, ci si farebbe adorare, ne sono sicuro! già ma poi, come sbarazzarsene?". lui sembra leggerle nel pensiero. la conquista prima con le parole che con il corpo. lei cede e io qui la "perdo" fino alla parte terza. emma è rapita dalle parole di quel bugiardo di rodolfo, sperava di entrare in qualche cosa di meraviglioso, dove tutto "sarebbe stato passione, estasi, delirio".... sì, ma a quale prezzo? e più emma diventa sentimentale più lo adora e più lui si annoia, la novità ingenua che lei rappresentava non ha più fascino diventata scontata. emma non è stupida se ne accorge ben presto "il loro grande amore parve diminuire sotto di lei come l'acqua di un fiume che venisse assorbita dal suo letto, ed essa vide la melma". diventa fredda, comincia a pentirsi e a interessarsi di più a carlo. lo costringe a fare ciò che lui non è capace di fare (ancora una volta) e quando al povero ippolito viene ambutata la gamba entrambi si sentono umiliati (anche se per due motivi diversi). ma di loro non mi importato nulla erano le urla di ippolito che mi impietosivano... poverino: a lui nessuno pensa!. comunque ad emma torna da rodolfo, lo ama lo ama più di prima perchè lo paragona a quel pollo di carlo. ma che rodolfo era uno stronzo lo avevamo capito all'inizio per lui ora tutto è noia è solo una tra le tante l'unico problema è liberarsene. e la lettera è una vera chicca per non parlare della goccia d'acqua per fingere la lacrima! lasciamola stare emma ha bisogno di riposo: la malattia, quella fissazione per la religione... e ora leone: sarà vera passione stavolta? terza parte fino al cap 5 leon è quello che l'ha saputa amare meglio (non di più, ma meglio) quello che più le somigliava. quando lui le parla del passato emma "si stupiva di essere tanto vecchia". capita anche a me quando ripenso a tutto quello che mi è capitato :) mi è piaciuto moltissimo il giro in carrozza: quel non volersi fermare da nessuna parte, le tendine abbassate... mi è piaciuto che flaubert l'abbia voluto descrivere così! qui emma cambia diventa spendacciona, volubile... sembra che l'unica cosa che veramente la rende felice sia leon e il giovedì. volle.... volle... volle.... emma vuole tutto, pretende tutto. finito emma paga. ha pagato per tutto e in maniera terribile. tutti hanno sbagliato, tutti i personaggi sono negativi (chi più, chi meno) ma solo lei paga. muore sola perchè sola è sempre stata. flaubert non avrebbe dovuto punirla così: la fame di vivere di emma, forse così "strana" in quegli anni, non lo è affatto adesso! la fine mi ha intristito parecchio non capisco come possano aver processato questo libro per immoralità: semmai al contrario. l'adultera viene punita dal destino, dai suoi amanti e dalla propria coscienza. avere pietà di lei è difficile, trovarla "simpatica" anche, è più facile odiarla che amarla per molti è incomprensibile anche compatirla.

Ricordati che questa è l'opinione di un lettore e non rappresenta una recensione ufficiale del libro.

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