1840. Frédéric Moreau, uno studente liceale di 18 anni, scorge, sul battello che lo riconduce alla sua città natale di Nogent sur Marne, la signora Arnoux, moglie di Jacques Arnoux, uno speculatore dilettante. Scambia con lei alcune parole ed uno sguardo: è il colpo di fulmine. Questo momento lo segnerà per sempre. La passione per questa donna, amore vero ma di testa, non troverà mai il suo esito naturale. Sia le circostanze come anche le singolari disposizioni mentali dei due amanti non consentiranno il passaggio del sentimento alla fase carnale. (In occasione del loro ultimo straziante e patetico incontro, 27 anni dopo, lei sembrerebbe avere un ripensamento e gli confesserà, troppo tardi, che ha corrisposto il suo amore, pur non cedendogli mai ). Per intanto Frédéric dovrà tornare a vivere in provincia a causa della precarietà della sua situazione economica, prima che una inaspettata eredità gli consenta di vivere nuovamente a Parigi. Frequenterà in seguito Rosanette, una donna facile, incontrata durante un ballo mascherato. Avranno un bambino che morirà. Frédéric avrà anche una relazione con la signora Dambreuse, vedova di un banchiere dagli affari poco chiari. Deslauriers il suo migliore amico, sposerà Louise Roque, amica d’infanzia che invece avrebbe tanto voluto sposare Frédéric. Il romanzo descrive in una suite di scene totalmente prive di carattere “romanzesco” ( e risiede qui il suo difficile fascino) la vita ordinaria di Frédéric a Parigi, lo segue nelle giornate rivoluzionarie del 1848, immerso in piccoli e minuti affari, spesso fallimentari, e nei suoi incontri quotidiani con amici e conoscenti: Deslauriers, Pellerin, Dussardier, Sénécal, Martinon, Vatnaz oltre che con M. e M.me Arnoux. È tuttavia con Deslauriers, amico d’infanzia, anch’egli carico di disillusioni, che Frédéric trarrà, nel ricordare gli episodi giovanili di frequentazione dei bordelli «l'ultima lezione dalla loro educazione sentimentale»: nulla vale i ricordi e le illusioni dell'adolescenza. Su questa scena si chiude L’educazione sentimentale.Dahttp://www.parodos.it/booksflaubert.htm