(dall'introduzione di Maurizio Ferraris) Ecco la difficoltà di fondo della nozione di libertà, in cui si mescolano due elementi, la libertà come principio politico e il libero arbitrio, ossia l’idea che le nostre azioni siano dipendenti dalla nostra volontà e non da un determinismo naturale di cui ci sfuggono i principi. Che il dibattito filosofico sia particolarmente ricco tra i moderni non è casuale. Nell’antichità domina un concetto aristocratico di libertà, intesa come esercizio del volere libero per contrapposto alla subordinazione servile. [...] Il problema del libero arbitrio però si affaccia con il cristianesimo, impegnato a far convivere l’idea di un Dio onnipotente, e che dunque conosce sin dall’inizio il nostro destino, e l’idea che siamo liberi di scegliere (e dunque di essere premiati o puniti in base alle nostre scelte). […] A guardare tutta questa vicenda, e la sua estensione cronologica, potremmo forse concludere che siamo non tanto condannati a essere liberi, ma piuttosto a discutere di libertà e di libero arbitrio.