Il disagio della libertà
  • 9788817055079
  • Rizzoli
  • 2012

Il disagio della libertà

di Corrado Augias

In novant'anni di storia, dal 1922 al 2011, abbiamo avuto il Ventennio fascista e il quasi-ventennio berlusconiano: per poco meno di metà della nostra vicenda nazionale abbiamo scelto di farci governare da uomini con una evidente, e dichiarata, vocazione autoritaria. Perché? Una risposta possibile è che siamo un popolo incline all'arbitrio, ma nemico della libertà. Vantiamo record di evasione fiscale, abusi edilizi, scempi ambientali. Ma anche di compravendita di voti, qualunquismo: in poche parole una tendenza ad abdicare alle libertà civili su cui molti si sono interrogati. Da Leopardi a Carducci che dichiarava "A questa nazione, giovine di ieri e vecchia di trenta secoli, manca del tutto l'idealità", fino a Gramsci che lamentava un individualismo pronto a confluire nelle "cricche, le camorre, le mafie, sia popolari sia legate alle classi alte". Per tacere di Dante con la sua invettiva "Ahi serva Italia, di dolore ostello!" e di Guicciardini con la denuncia del nostro amore per il "particulare". Con la libertà vera, faticosa, fatta di coscienza e impegno sembriamo trovarci a disagio, pronti a spogliarcene in favore di un qualunque Uomo della Provvidenza. Questo libro, un'indagine colta e curiosa su una pericolosa debolezza del nostro carattere, è anche un appello a ritrovare il senso alto della politica e della condivisione di un destino. La libertà, intesa come il rispetto e la cura dei diritti di tutti, non è un'utopia da sognare ma un traguardo verso cui tendere. Fonte http://www.ibs.it/code/9788817055079/augias-corrado/disagio-della-liberta.html


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Commenti (2)

03/05/2012 - sofia
utente
Un agile saggio politico di Corrado Augias il suo Il disagio della libertà. Molte le citazioni su cui si sofferma l'autore Piero Gobetti, Italo Calvino e Corrado Alvaro si trovano già nelle prime pagine e si evince subito come da sempre gli italiani siano inclini a delegare al potente di turno la gestione della loro libertà.La riflessione diventa filosofica quando cita il saggio di Etienne de La Boétie Discorso sulla servitù volontaria dove il giovane patriota francese afferma che molte volte i popoli rinunciano volontariamente alla loro libertà affidandosi al tiranno di turno che per loro è affascinante. Un gioco sottile e perverso che può spiegare gli atteggiamenti del popolo italiano per esempio con Mussolini o addirittura con Berlusconi.Un saggio breve che si legge benissimo grazie ad un linguaggio chiaro e acuto. Spiega a tutto tondo chi siamo e come dovremmo essere e Augias ci addita una sola efficace soluzione che già Gaber ha cantato.... Libertà è partecipazione non delega. Da leggere!

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06/09/2012 - tullio
utente
Ad un giornalista attento come Augias non poteva sfuggire l'apparente propensione degli Italiani a delegare senza controllo a un lider o apparente tale, le cose della politica come non fossero cose importanti.

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