9788817026277
Rizzoli
2008

L'origine perduta

di Matilde Asensi

Arnau, imprenditore informatico e geniale hacker di Barcellona, viene avvisato che suo fratello Daniel, serissimo etnologo, è stato colpito da una rara malattia contro cui i medici si dichiarano impotenti. Dopo aver dato un'occhiata all'antico testo inca su cui Daniel stava lavorando, Arnau si convince che la sindrome è in realtà una specie di maledizione trasmessa attraverso una lingua arcaica che obbedisce a regole simili a quelle di un programma informatico, la "lingua perfetta", il mitico idioma di Adamo. Approfondendo le ricerche, scopre che quel linguaggio viene tramandato da milioni di anni da una setta che vive tuttora nei buchi neri della foresta amazzonica. In compagnia di due amici hacker si reca allora a Tiahuanaco, misterioso sito archeologico in Bolivia indicato sulla cinquecentesca mappa di Piri Reis, dove incontra la bisbetica professoressa con la quale lavorava il fratello. Poi tutti insieme, in lotta contro il tempo per salvare Daniel, fanno volta verso un territorio inesplorato dell'Amazzonia, in un percorso fitto di prove da superare, enigmi risalenti a un passato remoto e continue insidie...Fonte http://www.lafeltrinelli.it/products/9788817026277/L'origine_perduta/Matilde_Asensi.html

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Commenti (1)

02/08/2011 - sofia

L'origine perduta è il terzo romanzo della scrittrice spagnola Matilde Asensi ( Un nome italiano non vi pare. E' un super thriller storico veramente intrigante. L'antropologo, Daniel Cornwall studiando degli antichi documenti Incas si ammala gravemente: colpito da una strana malattia che lo rende convinto di essere morto e non gli permette di riconoscere nessuno. La moglie chiede aiuto al fratello di Daniel, Arnau, un grandissimo hacker di fama e imprenditore ultraricco. Questi aiutato dai suoi collaboratori Jabba e Proxi scopre che il fratello stava traducendo un testo scritto da una antica lingua preincaica Aymara e capisce che capisce che la malattia del fratello è in qualche modo legata ad una maledizione contenuta nel testo.Lui e i suoi collaboratori decidono così di studiare quello che si rivela essere un linguaggio perfetto e candidato ad essere la prima vera lingua parlata dall'umanità prima che le varie influenze locali differenziassero le lingue tra loro.Lavorando sui documenti del fratello Daniel scoprono vari enigmi e situazioni apparentemente senza senso come il ritrovamento di un'antica mappa di un pirata turco, Piri Reis, dove sono perfettamente riportate delle zone geografiche al tempo completamente sconosciute. Per capirne di più si recano in Bolivia dove nelle rovine dell'antica città di Tiwanacu,con l'aiuto della dottoressa Marta Torrent, capo di Daniel e inizialmente ritenuta ostile, risolveranno alcuni dei vari misteri, acquisiranno conoscenze e faranno degli incontri eccezionali. Romanzo molto avvincente grazie all'interesse che pone la storia e al linguaggio chiaro e piacevole dell'autrice.L'argomento del popolo Incas mi ha sempre affascinato e in questo romanzo viene trattato diffusamente. L'attenzione viene anche catturata dai vari paesaggi che il libro attraversa dalle fogne di Barcellona alla foresta amazzonica boliviana passando per La Paz, le Ande i dintorni del lago Titicaca e che si vorrebbe andare a vedere di persona per quanto bene sono descritti. Molti episodi di suspance anche se personalmente non ho molto gradito certe parti scritte come un trattato storico a scapito dell'avventura. In complesso un bel romanzo che consiglio agli amanti del genere (avventura, suspance, notizie storiche)

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