Gould è un tredicenne superdotato intellettualmente, uno di quei geni americani che vanno all’univeristà e vengono pagati per studiare. Ma è terribilmente solo, la madre è chiusa in una clinica psichiatrica, suo padre è un generale dell’esercito. Ha solo due amici immaginari, Diesel e Poomerang. Un giorno, per caso, s’imbatte in una tipa straordinaria, Shatzy Shell. Una che se ne va in giro con una borsa gialla con su scritto “salva il pianeta terra dalle unghie laccate dei piedi“. E in questa borsa non mancano mai due foto e un registratore. Ogni tanto lo accende e racconta una storia. Sta cercando di scrivere un western e allora si esercita. Gould s’imbatte in Shatzy in maniera particolare: telefona per partecipare a un sondaggio di una casa editrice dove lei lavora come telefonista. Ma ben presto Shatzy sarà licenziata e si ritroverà a fare da baby-sitter a questo ragazzino-vecchio che come unico sogno nella vita ha quello di essere un bambino come gli altri. Questa è la storia principale, ma scorrono parallelamente altre due storie: il western di Shatzy e una storia di pugilato che vive nelle fantasia di Gould, ambientata negli anni della radio, quando non c’era ancora la televisione. In effetti capita che lui si chiuda in bagno e che i personaggi di questa storia prendano vita nella sua solitudine di ragazzino. Ogni tanto, a queste tre storie parallele, si affiancano alcune lezioni di alcuni docenti universitari di Gould. Una delle più belle è quella sulle “Ninfee di Monet” a cura del professor Kilroy. Fonte: www.sololibri.net/City-di-Alessandro-Baricco.html