La storia è la storia di Okada Toru. Ma potrebbe essere la storia di ognuno di noi. Perchè il signor Okada è un uomo come tanti, non è un uomo di successo, anzi, dopo anni al servizio di uno studio legale, decide perfino di licenziarsi. Non perchè avesse trovato un lavoro migliore, questo no, ma perchè sentiva che quello non era il suo posto, aveva speso tutti quegli anni della sua vita a darsi da fare come la società impone, ma in realtà era arrivato a un punto nel quale si sentiva completamente vuoto, come se nulla di ciò che faceva avesse un significato particolare per lui. Così, dopo aver discusso con la moglie e averla trovata d'accordo con la sua visione delle cose, decide di licenziarsi.
Evidentemente il signor Okada sentiva nell'aria il bisogno di colmare quel vuoto che piano piano aveva iniziato a crearsi dentro di lui, come se quell'uccello che da un pò di tempo cantava nei dintorni di casa sua con quel verso stridente, avesse risvegliato in lui qualcosa. O forse quello era proprio l'uccello che girava le viti del mondo. Colui che, all'insaputa della gente, stringe le viti invisibili del mondo intero, perché non cada a pezzi e perché tutto giri secondo il verso giusto. Così per il signor Okada, le cose iniziano a cambiare. Primo fra tutti, come segnale d'allarme che qualcosa non va, sparisce il gatto. Quel gatto che per il protagonista e sua moglie aveva un grande significato, oltre che ad essergli molto attaccati da un punto di vista affettivo. Da allora molte persone iniziano ad entrare nella vita del signor Okada, persone che però, con il signor Okada erano già collegate. Solo che lui non lo sapeva, la routine quotidiana del suo lavoro non gli permetteva di andare oltre quel poco che vedeva ogni giorno.
Poi succede un altro fatto inspiegabile. Scompare anche la moglie.
Così, il signor Okada dovrà diventare l'"uccello-giraviti" e riuscire a saldare bene tutti le viti del suo universo, facendo andare ogni cosa al suo posto.
E' un lavoro molto pericoloso il suo, potrebbe fallire da un momento all'altro, ma è il suo compito. Che è anche il compito di ognuno di noi, stringere bene le viti del nostro universo e far andare ogni cosa secondo il verso giusto. E' vero, le difficoltà non mancheranno e sarà necessario scendere nel pozzo più buio e profondo per trovare le risposte alle nostre domande, prendere confidenza con quell'oscurità profonda e densa del nostro essere, quella parte di noi del quale sentiamo la presenza, ma che difficilmente riusciamo ad afferrare completamente.
L’ho letto a volte con questa musica di sottofondo: http://www.youtube.com/watch?v=oeDB8Zd4GCw&feature=youtu.be
“Così io penso, per averlo imparato a mie spese, che la vita è una cosa molto più limitata di quanto credano coloro che si trovano presi dal turbine dell'esistenza. La luce viene ad illuminare le azioni della vita per un periodo di tempo limitato e brevissimo. Per qualche decina di secondi soltanto, forse. Passati i quali se ne va, e se uno non è riuscito ad afferrare la rivelazione che gli veniva offerta in quel momento, non avrà una seconda opportunità. E dovrà vivere il resto dei suoi anni in profonda solitudine, in un rimpianto senza speranza. In quel mondo senza luce non potrà più sperare di ricevere nulla. Tutto ciò che gli resterà in mano sarà solo la carcassa effimera di ciò che avrebbe dovuto esserci.”
“- Tu, per la tua età, ogni tanto hai un modo di vedere le cose terribilmente pessimista.
- Pessiché?
- Pessimista. Significa tirar fuori e considerare soltanto il lato brutto delle cose.
- Io ho solo sedici anni, e il mondo non lo conosco ancora bene, ma una cosa sola posso affermare con sicurezza: se io sono pessimista, un adulto che non lo sia, in questo mondo, è proprio un cretino”.
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