Ninna nanna
  • 9788804549970
  • Mondadori
  • 2005

Ninna nanna

di Chuck Palahniuk

Carl Streator è un uomo solitario. Ha quarant'anni, è vedovo e fa il giornalista. Mentre lavora a un reportage sulla sindrome della morte improvvisa del neonato scopre qualcosa di terribile: la presenza in tutti i luoghi dove sono morti dei bambini piccoli del libro "Poesie e filastrocche da tutto il mondo", immancabilmente aperto su una nenia africana usata per dare la "dolce morte". Il canto si rivela un'arma micidiale: basta leggerlo a voce alta o anche solo recitarlo a mente "dirigendolo" verso qualcuno e quel qualcuno finisce per tirare le cuoia. Carl, diventato, più o meno involontariamente, un serial killer, si associa con un'agente immobiliare per distruggere tutte le copie esistenti del libro.


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Commenti (2)

07/01/2012 - Libri e Recensioni
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Palahniuk è un autore che si ama o si odia, a causa del suo stile narrativo particolarissimo. Sempre sopra le righe, surreale ma capace, nonostante questo, di trasmettere con forza messaggi strettamente legati all'attualità, con <i>Ninna nanna</i> evidenzia gli aspetti peggiori della società odierna, attraverso una trama affascinante e ricca di mistero in cui si muovono personaggi talmente bizzarri da risultare quasi incredibili.<br>Continua su: http://www.librierecensioni.com/libri/ninna-nanna-chuck-palahniuk.html

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02/07/2012 - Gino
utente
Carl Streator è un giornalista di circa quarant’anni. Aveva una moglie e una figlia un tempo e dopo la loro morte avvenuta in circostanze davvero misteriose Carl è stato costretto a lasciare la sua città e la sua casa. Tutti lo credevano infatti colpevole. Carl inizia un reportage sulle cosiddette “morti in culla”. Porta avanti le sue ricerche e le interviste ai genitori dei neonati seguendo le procedure che gli sono state insegnate dove sono i dettagli a fare la differenza e la sensibilità deve essere messa da parte. Un giorno Carl scopre che sulla scena di queste morti è sempre presente un libro di filastrocche per bambini dal titolo “Poesie e filastrocche da tutto il mondo”. Il libro è sempre aperto alla pagina 27 dove c’è una nenia che Carl scopre presto essere il canto della dolce morte, una filastrocca che appunto provoca il sonno eterno. Carl purtroppo inizia ad usare quest’arma e ben presto si rende conto che deve essere distrutta. Si imbatte in Helen Hoover Boyle un agente immobiliare davvero molto particolare che vende case infestate dai fantasmi. Con lei incontra Mona, la sua assistente, una ragazza dai lunghi capelli rasta arancioni e neri che ama la magia Wicca e ovviamente il suo eccentrico fidanzato Ostrica che ben presto risulterà essere un vero truffatore. Questi quattro personaggi iniziano un viaggio alla ricerca di tutte le copie del libro. Un libro che fa riflettere ma anche nello stesso tempo dissacrante, dopo “Cavie” che non mi era piaciuto “Ninna Nanna” mi è piaciuto un po’ di più almeno non è confusionario, resta il fatto che Palahniuk è davvero enigmatico. “Oggigiorno, nessuno è più padrone della sua mente. Non puoi concentrarti. Non puoi pensare. C'è sempre qualche rumore che si intromette. Cantanti che strilla¬no. Gente morta che ride. Attori che piangono. Emozio¬ni in piccole dosi. C'è sempre qualcuno che infesta l'aria col suo stato d'animo. Con l'autoradio che impone il suo dolore, la sua gioia, la sua rabbia a tutto il quartiere.” “Gli esperti che studiano l'antica Grecia dicono che all'epoca la gente non si considerava padrona dei propri pensieri. Quando gli antichi greci formulavano un pensiero, era perché una divinità aveva deciso di dargli un ordine. Apollo gli diceva di essere coraggiosi. Atena di innamorarsi. Oggi la gente vede la pubblicità delle patatine al formaggio e si fionda fuori a comprarle, però lo chiama libero arbitrio.” “Ogni gene¬razione vorrebbe essere l'ultima. Ogni generazione odia la nuova tendenza musicale che non riesce a capire. Ci dà fastidio mollare le redini della cultura. Sentire la musica che piace a noi usata come sottofondo negli ascensori. Le ballate della nostra rivoluzione trasformate in jingle pubblicitari. Scoprire che gli abiti e le acconciature della nostra giovinezza di colpo sono diventati retrò.” “Viviamo in una vacillante torre di Blabla-bele. Un'instabile realtà fatta di parole. Un brodo di DNA destinato alla catastrofe. Avendo devastato la natura, non ci resta che quest'accozzaglia di parole. Il Grande Fratello canta e balla, e noi lo stiamo a guardare.”

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