Notre-Dame de Paris, concepito durante la rivoluzione del luglio 1830 e pubblicato l'anno successivo, e il frutto di un isolamento durato un anno, da cui Hugo seppe trarre un universo popolato da ombre sinistre e oscuri intrecci, sentimenti laceranti e inconfessabili peccati. Il risultato e un grandioso affresco a tinte forti, caratterizzato dai temi essenziali del romanticismo europeo: la storia come luogo d'azione; il popolo che per la prima volta entra a viva forza nella letteratura, il raffronto tra l'orrido e il bello; i colpi di scena e i momenti spettacolari; e, soprattutto, il contrasto assoluto fra i sentimenti puri sopraffatti dalla perversione e dal male. Centro reale e pulsante del romanzo e la cattedrale, con le sue pietre gotiche, vero cuore di Parigi, palcoscenico ideale dove i protagonisti - Quasimodo, il deforme campanaro che salva dall'impiccagione la bella zingara Esmeralda; Gringoire, il poeta pazzo e girovago che si perde nella Corte dei Miracoli; Phoebus, il nobile ufficiale; Frollo, l'arcidiacono anima nera del romanzo - e i comprimari - la folla tumultuante dei reietti - incarnano eroi indimenticabili, in pagine di altissima letteratura che hanno affascinato generazioni di lettori.