"Rimasi affascinato, quando Enzo Misefari, nella sua villetta al mare nei pressi di Palizzi, mi raccontò della laggenda di Pentedattilo. Mi sembrava l'argomento adatto per un romanzo d'appendice. Ma poi, avendo voluto approfondire la conoscenza di quelle vicende attraverso la lettura di libri e documenti, tentai di inquadrare l'evento in una dimensione storica, nonostante sia difficile trovare prove verificabili di come si svolsero i fatti, in quella lontana notte di Pasqua del 1686, che portarono alla strage della famiglia del marchese Alberti. (...)" Così l'autore Alessandro Cavallaro inizia la presentazione del libro. La trama del romanzo è intrecciata su una storia d'amore tra la marchesa di Pentidattilo Antonia Alberti e il barone di Montebello Bernardino Abenavoli, amore contrastato dal fratello di lei, don Lorenzo. Il libro, affascinante e interessante allo stesso tempo, è scritto in una forma letteraria coinvolgente, è ricco di riferimenti storici pertinenti i luoghi di ambientazione e il reale periodo in cui le vicende narrate si svolsero (dominazione spagnola - feudalesimo), periodo in cui le popolazioni locali e calabresi in genere si trovano nella miseria assoluta e sono sottoposte ad angherie e sorprusi da baroni, clero e stato. Argomenti e descrizioni che ci fanno capire ancora di più perchè la nostra meravigliosa Calabria è stata ed è ancora quella che è.