La vita davanti a s?
  • 9788854500341
  • Neri Pozza
  • 2009

La vita davanti a s?

di Romain Gary

Eroe di guerra, diplomatico, cineasta, Romain Gary si suicidò il 3 dicembre 1980. La sua scomparsa fece scalpore ma il vero colpo di scena arrivò quando, pochi mesi dopo la morte, si scoprì che Gary ed Emile Ajar, autore del romanzo "La vita davanti a sé", erano in realtà la stessa persona. Il libro, che narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, vinse il Goncourt inaugurando uno stile gergale da banlieu e da emigrazione, cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. Fonte https://www.ibs.it/vita-davanti-a-se-libro-romain-gary/e/9788854500341


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Commenti (4)

27/06/2011 - Moraschi
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L'io narrante è un bambino, Mohammed, un piccolo arabo che vive a Parigi nella banlieu di Belleville, in una Parigi alla fine della guerra in cui è ancora viva la memoria delle deportazioni naziste, Momo viene affidato alle cure di Madame Rosa, una vecchia prostituta ebrea sopravvissuta ai campi di concentramento. E così il piccolo Momo ci racconta con gli occhi di un dodicenne la triste vita che conducevano nei bassifondi della Parigi dove vivevano ladri e prostitute. Tra Momo e la grassa e malata Madame Rose si instaura un legame indissolubile che fa da filo conduttore a tutto il romanzo. Un piccolo capolavoro che ci ricorda i romanzi di Dickens scritto davvero bene e che consiglio a tutti di leggere

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05/06/2012 - pitulina
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Si può vivere senza amore? Io lo sapevo che eri il libro giusto al momento giusto, hai quel non so che che mi ha colpito fin dal primo momento che ti ho incrociato in libreria, la copertina, il titolo, la storia del tuo scrittore...sapevo che non mi avresti deluso affatto! Momò si domanda spesso se si può vivere senza amore, lui che l'amore l'ha conosciuto soltanto attraverso le cure e le attenzioni di Madame Rosa (e quanto amore!), lui che ha bisogno di allontanarsi da lei in piena malattia e che ha nello stesso tempo la necessità di starle accanto (perchè l'amore è anche così, mica sempre si vuole accanto chi si ama), lui che ha già una visione "adulta e consapevole" del mondo e di come vanno le cose perchè lui "ha la sua vecchia esperienza", lui che non sa di essere tremendamente dolce senza essere banale, lui che mi ha toccato il cuore. Davvero. P.S. Dovrò decidermi a leggere Hugo! P.S.2: Se non si fosse capito, Momò è un bambino di 10 anni! Ma ce ne fossero di adulti che la ragionano come Momò (a 10 anni!)

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10/03/2013 - Michelle
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Madame Rosa. Delizioso. E' stato un piacere per l'anima leggere il mondo attraverso gli occhi saggi di Momò che sa vedere i pagliacci azzurri e la bontà nelle persone che lo circondano. Madame Rosa è una ex lucciola che ha allevato Momò perché, dopo aver cessato di esercitare la professione, si è mantenuta ospitando a pagamento i figli di altre prostitute. Nel libro è ormai vecchia, grassa, con pochi capelli in testa ma Momò riesce a vederla ancora giovane ed affascinante, riesce ad amarla, ostinatamente, proprio nel momento in cui lei è meno bella. Leggendo continuavo a sentire nella testa una voce maschile profonda che ripeteva "madame Rosa". Perché? Perché io ho "conosciuto" una Madame Rosa proprio una decina di giorni fa, radiosa e bellissima, in uno stupendo bianco e nero su uno schermo cinematografico nella "casa" di Madame Tellier in uno degli episodi di Le Plaisir tratto da una novella di Maupassant (Max Ophuls, 1952) e la voce che sentivo è quella affascinante di Jean Gabin che si prende una cotta per la bella Madame Rosa e continua a ripetere queste due parole. Sarà il caso ma anch'io sono riuscita a vederla come era "prima". Prima di essere portata nel Vélodromo d’Hiver, prima della deportazione, prima di ogni cosa brutta. Proprio come Momò, che nel libro assiste al doppiaggio di un film in cui la stessa scena si riavvolge su se stessa tante volte, sono riuscita a far tornare la pellicola alla scena in cui tutto è bello e quasi commovente come questa storia raccontata da un ragazzino magico con il suo pagliaccio azzurro e un ombrello vestito con abiti maschili a fargli compagnia. Ecco Madame Rosa: http://vimeo.com/23898882

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14/03/2017 - sofia
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Notizie sull'autore: ROMAIN GARY Lituano di nascita, nel 1928 si trasferì a Parigi. Al suo primo romanzo Formiche a Stalingrado (1945), ispirato alla resistenza polacca contro i tedeschi, hanno fatto seguito, tra gli altri: Le radici del cielo (1956), ambientato in Africa, sulla lotta generosa di pochi volonterosi contro la decimazione degli elefanti; La promessa dell’alba (1959), dedicato alla memoria della madre; Cane bianco (1970), di contenuto antirazzista; La vita davanti a sé (1975, Premio Goncourt); Gli aquiloni (1980). Fu il marito della scrittrice Lesley Blanch e dell'attrice americana Jean Seberg, dalla quale divorziò. Poco più di un anno dopo il suicidio di questa (settembre 1979, per ingestione di barbiturici), profondamente travagliato dalla decrepitezza legata al proprio invecchiamento, si diede la morte sparandosi in bocca. In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Neri Pozza.https://www.ibs.it/libri/autori/Romain%20Gary Breve trama:Eroe di guerra, diplomatico, cineasta, Romain Gary si suicidò il 3 dicembre 1980. La sua scomparsa fece scalpore ma il vero colpo di scena arrivò quando, pochi mesi dopo la morte, si scoprì che Gary ed Emile Ajar, autore del romanzo "La vita davanti a sé", erano in realtà la stessa persona. Il libro, che narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, vinse il Goncourt inaugurando uno stile gergale da banlieu e da emigrazione, cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. https://www.ibs.it/vita-davanti-a-se-libro-romain-gary/e/9788854500341 Cosa ne penso io: Premetto che non è lo stile che io preferisco, però la prima parte de La vita davanti a sè appassiona per la storia di Momò bambino affidato ad una prostituta in là con gli anni.Momò racconta in prima persona la sua vita usando termini crudi propri della banlieu parigina.La sua è una vita in mezzo alle prostitute quindi è disincantato sulla vita ma mantiene una sua ingenuità che affascina.Alcuni lo hanno paragonato al Giovane Holden io dissento da questo paragone Momò è lucido nel linguaggio e nella esposizione Il giovane Holden è contorto complesso spesso inafferrabile e difficile da comprendere.Nella sua semplicità Momò tratta temi universali la convivenza tra arabi ed ebrei, la solidarietà fra diseredati l'eutanasia il rapporto fra i giovani e i vecchi. E' un libro che varrebbe la pena di rileggere per capirlo a fondo.Consigliato!

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