Notizie sull'autore: ROMAIN GARY Lituano di nascita, nel 1928 si trasferì a Parigi. Al suo primo romanzo Formiche a Stalingrado (1945), ispirato alla resistenza polacca contro i tedeschi, hanno fatto seguito, tra gli altri: Le radici del cielo (1956), ambientato in Africa, sulla lotta generosa di pochi volonterosi contro la decimazione degli elefanti; La promessa dell’alba (1959), dedicato alla memoria della madre; Cane bianco (1970), di contenuto antirazzista; La vita davanti a sé (1975, Premio Goncourt); Gli aquiloni (1980). Fu il marito della scrittrice Lesley Blanch e dell'attrice americana Jean Seberg, dalla quale divorziò. Poco più di un anno dopo il suicidio di questa (settembre 1979, per ingestione di barbiturici), profondamente travagliato dalla decrepitezza legata al proprio invecchiamento, si diede la morte sparandosi in bocca. In Italia i suoi romanzi sono pubblicati da Neri Pozza.https://www.ibs.it/libri/autori/Romain%20Gary Breve trama:Eroe di guerra, diplomatico, cineasta, Romain Gary si suicidò il 3 dicembre 1980. La sua scomparsa fece scalpore ma il vero colpo di scena arrivò quando, pochi mesi dopo la morte, si scoprì che Gary ed Emile Ajar, autore del romanzo "La vita davanti a sé", erano in realtà la stessa persona. Il libro, che narra le vicende di Momo, ragazzo arabo nella banlieu di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, vinse il Goncourt inaugurando uno stile gergale da banlieu e da emigrazione, cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. https://www.ibs.it/vita-davanti-a-se-libro-romain-gary/e/9788854500341 Cosa ne penso io: Premetto che non è lo stile che io preferisco, però la prima parte de La vita davanti a sè appassiona per la storia di Momò bambino affidato ad una prostituta in là con gli anni.Momò racconta in prima persona la sua vita usando termini crudi propri della banlieu parigina.La sua è una vita in mezzo alle prostitute quindi è disincantato sulla vita ma mantiene una sua ingenuità che affascina.Alcuni lo hanno paragonato al Giovane Holden io dissento da questo paragone Momò è lucido nel linguaggio e nella esposizione Il giovane Holden è contorto complesso spesso inafferrabile e difficile da comprendere.Nella sua semplicità Momò tratta temi universali la convivenza tra arabi ed ebrei, la solidarietà fra diseredati l'eutanasia il rapporto fra i giovani e i vecchi. E' un libro che varrebbe la pena di rileggere per capirlo a fondo.Consigliato!