Ho iniziato questo libro sull'errata convinzione che si trattasse di un thriller avendo letto solo di sfuggita la trama, invece mi sono ritrovata tra le mani il racconto della vita di un uomo alle prese con forze più grandi di lui, costretto a rimettere in gioco tutto quello che ha raggiunto prima di essere spazzato via e allontanato da chi lo ama. Messa così la storia sembra carina però non è tutto oro quello che luccica: già le premesse non fanno pensare ad una trama originale ma, dopo le prime pagine, mi sono ritrovata a voler gettare il libro fuori dalla finestra. Musso infatti non fa che descriverci in maniera quasi asettica lo svolgersi degli avvenimenti della vita dei protagonisti che li hanno portati ad essere quello che sono ed è qui che ho avuto la tentazione di abbandonare la lettura. Per fortuna faccio parte di quella schiera di persone che se inizia un libro poi deve finirlo così sono andata avanti e ammetto che la storia è migliorata: ho letto con piacere l'ultima parte e, anche se si tratta pur sempre di un romanzo senza troppe pretese, posso dire di essere contenta di averlo letto. Insomma, non vi aspettate un capolavoro ma, se vi piace il genere, potreste passare qualche ora di piacevole intrattenimento.
Ultimo appunto che non ha nulla a che vedere con il romanzo in sé: perché gli italiani non si decidono a tradurre i titoli dei libri stranieri cercando di avvicinarsi quanto più al significato di quello originale? Capisco che un semplice "E dopo...." (traduzione dell'originale "Et après....") non è accattivante quanto "L'uomo che credeva di non avere più tempo", ma era proprio necessario inserire quell'enorme spoiler?