Ci sono due Shakespeare ben distinti che, soprattutto leggendo i Sonetti, è doveroso separare: quello in lingua originale e quello tradotto. Se nelle opere teatrali la traduzione adombra solo minimamente la grandiosità del risultato finale, nei sonetti (purtroppo) la contaminazione è deleteria. 154 sonetti che in lingua inglese risuonano come musica idilliaca ma che nella traduzione perdono le assonanze facendoci concentrare solo sui contenuti con un risultato altalenante: soprattutto nei primi 100, la ripetitività diventa soporifera e a volte addirittura irritante per un'atmosfera adulatoria omnipresente. Voto 6.5