Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico è un romanzo di Luis Sepúlveda del 2012 ambientato nella città tedesca di Monaco di Baviera. È il racconto di come un’amicizia possa essere instaurata e mantenuta a dispetto del pregiudizio e della diversità. A Monaco di Baviera un gattino (Mix) e un bambino (Max) instaurano un profondo legame di amicizia. I due crescono insieme e, quando Max diventa un giovane uomo lo porta a vivere con sé. Ma il suo lavoro lo costringe a rimanere molto tempo fuori casa. Mix, che ormai ha raggiunto una certa età ed è diventato cieco, trascorre molto tempo in solitudine nella speranza del rientro a casa del suo padrone e facendo la guardia alla dispensa, anche se lui un topo non l’ha mai visto in vita sua. Un giorno però, mentre dorme, sente dei passetti leggeri: è un topo che va dritto dritto a minacciare la sua “fortezza”.Con una zampa immobilizza il topino, ed anziché ucciderlo, inizia a conversarci ed alla fine acconsente affinché il topo possa mangiare il muesli che a lui tanto piace. Il giorno successivo il topo estrena al gatto la sua tristezza più grande, ovvero quella di non possedere un nome: Mix, gli propone il nome Mex che al topo piacque moltissimo. Da quel giorno diventano amici inseparabili. Mix gli permette di avere accesso al cibo e in cambio Mex gli descrive il paesaggio circostante e gli fa compagnia. Però, un giorno Max, insospettito dal disordine creatosi nella dispensa e su indicazione di Mix, scopre il topo nel suo nido. Intuisce subito l’amicizia tra i due e capisce il bisogno che ha Mix di una compagnia. Da quel giorno nasce un’amicizia a tre. Vari fatti si susseguono: Mix e Mex sventano un furto in casa, volano complici tra i tetti e si divertono. Qualcuno giura di aver visto un gatto dal profilo greco e un topo che guardavano il tramonto. L’incipit racchiude tutto il senso del libro: “Potrei dire che Mix è il gatto di Max, oppure che Max è l’umano di Mix, ma come ci insegna la vita non è giusto che una persona sia padrona di un’altra persona o di un animale, quindi diciamo che Max e Mix, o Mix e Max, si vogliono bene”. Un racconto sulla lealtà, sull’amicizia, sulla diversità che valorizza.