Saggio che enuncia nel migliore dei modi la seggezza di un SAGGIO per eccellenza. Gioco di parole per un libro che è una pietra miliare della Filosofia e del "saper vivere". Elogio della virtù, del sapere e profonda analisi delle "frivolezze" che ingannevolmente si collocano come baluardi indispensabili per raggiungere la felicità, mentre di questa ne sono solamente accessori non indispensabili (i piaceri). Il tutto descritto con la semplicità incisiva dei GRANDI autori. Nella prefazione c'è una velata critica sulla parte finale del saggio nella quale Seneca personalizza la sua argomentazione per difendersi dagli attacchi di chi lo accusa di ipocrisia. Personalmente trovo invece anche questa parte un TUTTUNO perfetto nel quale Seneca colloca il suo PENSIERO all'apice della virtù, differenziandolo dalla sua condotta, umana e "peccatrice". Sublime. Voto 8.5