Il cuore selvatico del ginepro è il romanzo d'esordio di Vanessa Ruggeri,nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Relazioni Internazionali. Ama definirsi una sarda nuragica, innamorata della sua isola così aspra e coriacea, ma anche fiera e indomita. La sua passione per la scrittura è nata fin da quando la nonna le raccontava favole e leggende sarde intrecciate alle proprie memorie d’infanzia. Queste storie di una Sardegna antica, magica e misteriosa l’hanno segnata profondamente facendole nascere il gusto per la narrazione e il desiderio di mantenere vivo il sottile filo che ci collega a un passato ormai perduto.A queste storie si è ispirata in questo romanzo dove nel 1880 era ancora viva la superstizione.Il 31 ottobre di quell'anno in una notte buia e tempestosa nella famiglia Zara si sta aspettando con ansia la nascita del settimo figlio di Augusta. La tradizione vuole che se il settimo figlio è una femmina questa sia un "coga" una strega e le vicine pregano fin dalla mattina davanti all'immagine di San Sisinno,cospargendo di acqua benedetta la puerpera. Un treppiede rovesciato è stato messo sul pavimento per scacciare il maloccho, ma è tutto inutile nasce una bambina ed ha i segni del diavolo:bisogna ucciderla e il padre la porta fuori lasciandola in balia delle intemperie. Lucia la figlia piùgrande al mattino la vede e corre a salvarla. Sarà l'inizio di un legame fra le due sorelle e l'inizio di una sistematica persecuzione da parte di tutti verso Lanetta da tutti ritenuta una strega. Il libro è scritto con partecipazione racconta quanto la superstizione possa rovinare la vita.La giovane autrice ha saputo trasmettere l'atmosfera cupa dove le leggende investono la vita di una famiglia e di un paese. Ottimo lo stile ed è sicuramente una lettura che consiglio.