Non avevo mai letto un libro in cui la voce narratrice è la morte e la cosa mi ha sorpreso ed incuriosito. Dopo un inizio difficoltoso, parlo di pochissime pagine, il libro scorre veloce e piacevole anche se l'argomento trattato è quello più triste e doloroso della storia dell'umanità: la Seconda Guerra Mondiale e tutto il male che essa ha generato (appare quindi amaramente ovvio che la voce principale sia quella della protagonista assoluta di quegli anni oscuri). Questo libro permette al lettore di conferire umanità al popolo fautore della guerra che è stato a lungo demonizzato ed ostracizzato per questo motivo; il popolo tedesco ha subito l 'inganno delle parole di un folle, molti hanno creduto a queste parole ma altrettanti le hanno rifiutate non comprendendo il senso di tutto quell'orrore. Liesel è l'incarnazione di un popolo che non capiva ma obbediva, che partecipava alle manifestazioni in onore di Hitler ma poi nascondeva un ebreo in casa. Un libro toccante ed emozionante, un manifesto all'umanità che fiorisce in mezzo alle bombe. Da leggere.