Leggerlo non è stato una passeggiata, la scrittura non ha facilitato l'intento e l'argomento pure. Detto ciò, sono rimasta colpita dal conoscere l'esistenza e la storia della Transnistria, dei suoi abitanti, delle differenze di mentalità criminale, dello "strappo" contro la propria cultura che il giovane Lilin ad un certo punto avverte e che lo porterà lontano dalla sua gente. Certo, ci si trova davanti ad una realtà di per sè crudele, in cui già da piccoli si impara qual'è il modo migliore per rendere il "nemico" (e ve ne sono di varie tipologie) impotente, però in questa realtà esistono anche regole di rispetto e sostegno dei più deboli. Raccolgo, del mondo crudo di Lilin, il messaggio positivo, il non-giudizio per vite che le vicende politico-culturali e l'ambiente hanno contribuito a rendere estreme. Sì, questo libro mi è piaciuto e di certo ha contribuito a spostare alcune mie visioni un pò più in là.