Limpida, perfetta, imperfezione. "Gli occhi verdi le guizzano nel volto di perla come fuochi nella notte, tradendo una vita zampillante dentro di lei, come fosse una fonte di montagna, nascosta e silenziosa e piena di pace". Questo è saper scrivere, è fluido, una narrazione limpida e coinvolgente. Allora cosa non va? Prima di tutto l'uso costante della narrazione in prima persona (si, va beh, lo so che la voce narrante è un adolescente, un'età in cui esiste solo "io"...). Poi dei genitori irreali: ma dove li trovi dei genitori che ti dicono (sempre) la cosa giusta, quasi poetica, al momento giusto? Che altro? Lo sfondo, quello che in gergo teatrale è la scenografia: a parte un'accurata descrizione di una panchina non c'è praticamente nulla. Come una fotografia d'arredamento moderno, perfetto nella sua linearità ma senza anima. Giudizio sospeso, attendo il prossimo libro.