Un brano: "… La profezia era la scusa. La verità è che uno a cinquantacinque anni ha una gran voglia di aggiungere un pizzico di poesia alla propria vita, di guardare il mondo con occhi nuovi, di rileggere i classici, di riscoprire che il sole sorge, che in cielo c’è la luna e che il tempo non è solo quello scandito dagli orologi. Questa era la mia occasione e non potevo lasciarmela scappare…" (cap. 1 Benedetta maledizione Un indovino mi disse di Tiziano Terzani) Un libro che è un viaggio dove Tiziano Terzani ci prende per mano e ci porta ad attraversare paesi come il Laos, il paese dove gli abitanti “ascoltano il riso che cresce”,la Thailandia,con il traffico di droga e la prostituzione, il Vietnam, l'India la Cina,con la sua corsa all’occidentalizzazione e la scomparsa lenta e inesorabile di riti, usi e costumi di un Oriente teso solo ad imitare l’Occidente e dove i nuovi simboli del benessere sono possedere un televisore e fare tanto shopping. La sua è una ricerca ed è una poesia, il desiderio di conoscere il proprio destino consultando indovini e santoni.Con il suo narrare acuto di giornalista trova lo spunto di una profezia che gli ha fatto un indovino di "non volare" per salvarsi la vita e lui per un anno se n'è andato a piedi, in nave, in treno a percorrere il senso stesso della sua vita.Incontra indovini specializzati in ogni tipo di lettura: delle carte, dei palmi delle mani, dei piedi, dell’ oroscopo e ogni incontro è un piccolo romanzo Indovini, astrologi, cartomanti, veggenti, bonzi, esperti di magia donano a Tiziano una serie infinita di ciondoli, amuleti, bottigline, involtini di carta, oli, pillole, polverine.Il tutto narrato con sottile ironia che non nasconde però il profondo amore che prova per quel popolo orientale.Un diario di viaggio che diventa romanzo e che Tiziano Terzani ha saputo regalarci mentre cercava sè stesso.Lo consiglio!