Storia particolare e in alcuni tratti ridondante, attraverso gli occhi di Michel conosciamo pian piano un gruppo di profughi dell’Est in piena guerra fredda in quella Francia anni ‘50/60, prenderanno vita i loro dolori, tormenti, le loro gioie nascoste. “[…] Nella lettura c’è qualcosa di irrazionale. Prima ancora d’aver letto, s’indovina subito se un libro ci piacerà o meno. Si fiuta, si annusa il volume, ci si domanda se vale la pena di passare del tempo in usa compagnia. E’ l’alchimia invisibile dei segni tracciati su un foglio che s’imprimono nel nostro cervello. Un libro è un essere vivente. Una persona, al solo vederla, sapete già se diventerà vostra amica…”