"Fu il ritratto che vidi di lei. Lo guardai e per me fu la ragazza più bella del mondo, e riconobbi tutto ciò che era in lei, l'incredibile audacia, l'orgoglio, l'intelligenza e il calore. Capii che il suo sarcasmo poteva essere velenoso come il morso di un serpente, me che lei stringeva in mano una spada invisibile per difendere le persone che amava. La vidi testarda e indipendente...solo il pittore che l'aveva ritratta non l'aveva trovata simpatica pensai. Quell'espressione fredda e distante dei suoi occhi, che creava un assurdo e sconcertante contrasto con il dolce sorriso innamorato della vita sulle sue labbra. Rimasi confuso. Il pittore non aveva niente contro di lei. Il ritratto era opera di suo zio Leo, lui le voleva bene e la conosceva a fondo. L'aveva dipinta così com'era, ed era come se avesse voluto esprimere un implicito avvertimento: fate attenzione, potete fare quello che volete, lei non si darà mai a voi. L'amerete e avrete bisogno di lei, e lei non vi lascerà mai in asso, ma non apparterrà mai a nessuno, perché ha bisogno di vivere le proprie contraddizioni." Questa è Felicia la protagonista del libro, insieme a lei, vivremo la storia della sua famiglia prima, durante e successivamente la prima guerra mondiale in Germania. Un concentrato di personaggi con le loro storie, gli amori, le sofferenze, gli intrighi, le sconfitte, le rivincite che ruotano intorno ad un'unica figura portante Felicia una donna forte, egoista, avida, eccentrica, tenace, insofferente, che ama ciò che è difficile da avere e che qualunque cosa accada, cade sempre in piedi.