Non lasciarmi dell'autore anglo-nipponico Kazuo Ishiguro ha riscosso molto successo di pubblico anche nella sua trasposizione in film.L'autore di cui ho letto Quel che resta del giorno,trovandolo molto lento nell'esposizione, qui si cimenta in una storia che ha del fantascientifico, ma molto struggente." Mi chiamo Kathy ed ho 31 anni"è l'incipit.Kathy, Ruth e Tommy sono i giovani protagonisti che conosciamo solo di nome, il cognome è indicato solo con le iniziali. Non si parla di genitori, ma di un'infanzia dorata a Hailsham, un tipico istituto inglese popolato da “tutori” invece che da insegnanti: sono gli unici punti di riferimento adulti di Kathy, Ruth, Tommy e dei loro compagni, quelli che li proteggono e li scrutano al contempo.La loro provenienza e il loro futuro appaiono oscuri.I tutori non mancano mai di ripetere a tutti i ragazzi di Hailsham quanto siano speciali e aleggiano spesso parole come "donazioni" e "assistenti"ed assoluto il divieto di fumare quando diventano adolescenti e amara è la scoperta che tutti loro sono sterili.Conoscere da grandi il loro destino non provoca in loro nessuna reazione negativa.Lo stile di Ishiguro amio parere è sempre lento per il lettore eppure in questo libro sviscera molte realtà fantastiche se vogliamo ma agghiaccianti nella loro ipotesi. Fino a dove potrebbe spingersi la scienza? Fino a dove l'etica è soppiantata dalla spregiudicatezza nel fare "officine di ricambio" di persone che amano soffrono e vivono?La storia è sicuramente commovente, la lettura mi ha attirato di più dell'altra opera di Ishiguro. Qui si parla della brevità, della vita umana,della sua effimera natura e dell'"essenza" stessa della vita. Kathy ricorderà solo la sua infanzia che rivede nella sua memoria felice e spensierata anche se il suo futuro si colorerà di tinte fosche e oscure. Da leggere!