Dopo aver subito una feroce aggressione da parte di un Ribelle, Dante si trova in pessime condizioni e ha bisogno di nutrirsi. L'unica fonte di nutrimento è costituita da Tess, una veterinaria piuttosto speciale. E' una Compagna della Stirpe, una delle pochissime donne in grado di potersi legare ad un vampiro e generare dei figli (rigorosamente maschi). Caratteristica comune è una piccola voglia dalla forma di una goccia che cade in una falce di luna. Ma è tardi quando Dante se ne rende conto, poichè bevendo da lei ha compiuto a metà il rito che lo lega a lei. A quel punto non resta che cancellarle la memoria. Ma proprio non riesce a stare lontano da lei; si sente attratto e, sebbene non voglia ammetterlo, per lui Tess è qualcosa di più che una qualsiasi Compagna. Lei è sua e di nessun altro! Ma l'incubo dei Ribelli non può essere dimenticato, soprattutto ora che una nuova droga, il Cremisi, tramuta i vampiri che la assumono in Ribelli. Ed è proprio Ben Sullivan, ex di Tess, ora suo "amico", ad averla creata. Tuttavia questo non può far allontanare Dante da Tess, non ora che capisce quanto loro due siano simili e che forse un futuro insieme non è un'utopia. Tess, come tutte le Compagne, ha un dono: riesce a curare le ferite, ma anche a togliere la vita. Per lei è una maledizione ma Dante le farà capire che non è così, il suo è un dono. Anche Dante ha una capacità, ereditata da sua madre; da sempre ha delle visioni sulla sua morte. Ma è davvero sua quella terribile fine tra le fiamme? Questo secondo libro mi è piaciuto più del primo, ho apprezzato di più il rapporto tra Dante e Tess, che è stato dall'inizio più profondo di una semplice attrazione.