"Lei aveva un odore come di ginepro, miele e calda pioggia estiva. Ma sotto tutto ciò c'era una repentina, agre punta di adrenalina adesso che lui le era accanto. Era furibondo e mezzo folle, una combinazione letale di per sé, ma trovarsi ora vicino alla femmina gli ricordava che, pure in quello stato, aveva ancora profondi istinti maschili. Era ancora della Stirpe, fino al midollo. Rio inalò ancora il profumo della donna, trovando difficile astenersi dal toccare la sua pelle pallida e inumidita dalla pioggia. La fame si riversò dentro di lui... una fame che non aveva sperimentato da un tempo piuttosto lungo. Le sue zanne eruppero dalle gengive, le punte aguzze che pizzicavano la carne tenera della sua lingua. Fu attento a mantenere le palpebre basse, sapendo che le sue iridi color topazio presto sarebbero state inondate dal bagliore di ambra ardente, le sue pupille assottigliate fino a fessure verticali mentre la sete di sangue montava dentro di lui. Che lei fosse giovane e bella non faceva che accrescere il suo desiderio di assaggiarla. Voleva toccarla...".