decisamente sconvolgente, ma incalzante e ben scritto dall'autrice del libro La casa delle sorelle...... Sono molti anni che tre coppie di amici tedeschi, Patricia e Leon, Tim ed Evelin, Alexander e Jessica, trascorrono le loro vacanze a Stanbury, nello Yorkshire, nella splendida villa ereditata da Jessica. Ciascuno di loro ama profondamente quel luogo selvaggio e romantico, dove per altro vissero le sorelle Brontë, e ciascuno lo considera un rifugio ideale dai problemi della vita quotidiana. Ma ben presto quell’oasi di pace e di serenità si trasforma in una prigione dove tensioni represse e odi sopiti finiscono per esplodere in un omicidio spaventoso e agghiacciante che squarcerà la superficie della normalità, rivelando gli autentici rapporti che legano gli abitanti della villa.Di questo libro mi è piaciuto soprattutto il tratteggio psicologico della figura di Evelyn, che da vittima diventa carnefice e riscatta un personaggio delineato nel libro come perdente. C'è un limite tra normalità e follia, superato il quale esiste solo l'espressione di sè? leggete il libro e avrete la risposta....