Lo scrittore palermitano Alessandro d’Avenia torna dopo il suo grande successo con “Bianca come il latte rossa come il sangue” in libreria con un nuovo libro “Cose che nessuno sa” che ha sempre come temi cardine: l’adolescenza, la scuola, la perdizione e la crescita. Se prima eravamo accompagnati dalle avventure di Leo e Beatrice, ora vediamo protagonista una ragazza quattordicenne, Beatrice che sul finire dell’estate è accompagnata dal padre in barca, la scuola sta per iniziare, l’obbligo della crescita è vicino, le paure sono dietro l’angolo, non è tempo più per le futilità. Margherita è intimorita dal cambiamento, da quel nuovo che come ogni cosa è imprevedibile e inaspettato, troverà amici che sapranno capirla? Riuscirà ad essere in sintonia con il nuovo ambiente? Lei che si è sempre rifugiata nel suo guscio protetto dal calore e dall’affetto di un padre che inaspettatamente attraverso un messaggio telefonico fuggirà via. Ed ecco la perdizione, il dolore, la sofferenza, il chiedersi come mai, perché proprio a me tutto questo…Riuscirà a lenire il suo dolore nel calore della madre o del fratello o ancora della nonna Teresa dispensatrice di consigli e nonna simbolo di una vicinanza e un bene ristoratore? La scuola è scandita da interrogazioni, lezioni di matematica, latino e letteratura, con un professore disponibile, affabile dolce e gentile che è tanto bravo con i libri quanto disastroso con i suoi rapporti personali, vedasi Stella. A medicare le ferite del suo essere saranno Marta compagna di banco e Giulio primo amore con cui intraprenderà come Telemaco un viaggio alla ricerca del padre. Il mondo dei libri è presente nel libro soprattutto con L’Odissea che sarà simbolo di una lezione strumento di crescita che darà il la per prendersi ciò che nessuno può toglierci ma nello stesso tempo che nessuno sa. D’Avenia indaga come sempre il mondo degli adolescenti, barcamenandosi tra la scuola, l’insegnamento, l’evolversi di un’età che non ritorna indietro e come le perle delle ostriche è decodificata e trovata solo da mani pure e sapienti.
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