Siamo nell’Inghilterra degli anni ’40, protagonista è Danny che vive con il padre in un carrozzone degli zingari. La madre è morta in tenera età, e il padre con tutte le sue forze cerca di crescere il ragazzo donandogli sani valori e tanti voglia di lavorare. Per Danny il padre è la figura di riferimento, una sera all’età di nove anni però Danny ormai non torva stranamente il padre nei lavori dell’officina, così si preoccupa e prendo un grosso spavento, solo due ore dopo vede ritornare il padre claudicante ad una gamba che dovrà per forza dirgli la verità e cioè svelargli la passione condivisa da lui e dai suoi amici di cacciare nel bosco del ricco signor Hazell, così Danny si lascia trasportare e incomincia anche lui a praticare questa passione. Tra una caccia e l’altra Danny trova metodo a cui suo padre non pensò mai: l'addormentare i fagiani con piccole quantità di sonnifero inserite in semi di uva passa gonfiati dall'acqua. Con questo metodo riusciranno a catturare circa duecento fagiani, nella notte che precedeva una grande battuta di caccia organizzata da Hazell. Ma i fagiani si sveglieranno prima del previsto, e a Danny e suo padre ne rimarranno solo più una decina. Dahl è un maestro nel descrivere gli avvenimenti quotidiani, semplici storie per bambini si possono rivelare molto più di quello che sembrano, come il rapporto tra padre e figlio che oggigiorno è sempre meno mostrano, quasi fosse sintomo di poca virilità. “Ero contento che mio padre fosse un tipo che sorrideva con gli occhi: così non poteva mai rivolgermi un sorriso falso, perché è difficile far scintillare gli occhi se non si sente una scintilla dentro. Il sorriso con la bocca è diverso. Si può simulare un sorriso in qualsiasi circostanza, solo atteggiando le labbra. Inoltre un vero sorriso con le labbra è sempre accompagnato da un sorriso con gli occhi, per cui state attenti dico io, quando qualcuno vi sorride con la bocca ma gli occhi non mutano. Potete star sicuri che è una fregatura”.