Pereira viene definito dal suo autore Antonio Tabucchi "un personaggio in cerca di autore" perchè gli si presenta insistentemente alla mente. In Sostiene Pereira ci sarà ricorrente questo termine "sostiene" ricorrente in ogni pagina il sintagma ha lo scopo di catturare il lettore sulle vicende di questo eroe sui generis.Pereira o meglio il Dottor Pereira vive a Lisbona nel 1934 è vedovo ed avanti con gli anni.Di professione fa il direttore di un giornale pomeridiano il Lisboa e dopo aver letto un saggio sulla morte che lo ha molto colpito contatta l'autore.Dopo averlo conosciuto loingaggia per scrivere dei necrologi di autori ancora viventi affinchè in caso di dipartita il modesto giornale Lisboa sia pronto a scriverne una breve biografia. Il giovane Francesco Monteiro Rossi in effetti gli scriverà dei necrologi, ma per Pereira sarà impossibile pubblicarli perchè intrisi di teorie socialiste e anarchiche che sicuramente non possono essere approvate dalla censura del regime del dittatore Salazar che all'epoca governa il Portogallo.La conoscenza con questo giovane scatenerà però nel nostro eroe una serie di processi mentali che lo porteranno ad essere coscente di dover fare qualcosa contro l'orrore che si sta profilando con i nazisti in Germania, i fascisti in Italia, la guerra civile in Spagna. Tabucchi rivela che il nome Pereira non è stato dato a caso al suo personaggio «"pereira" significa "albero del pero", e come tutti i nomi degli alberi da frutto è un cognome di origine ebraica, così come in Italia i cognomi di origine ebraica sono nomi di città. Con questo volli subito rendere omaggio a un popolo che ha lasciato una grande traccia nella civiltà portoghese e che ha subito le grandi ingiustizie della storia». Conoscere Monteiro e la sua ragazza Marta porterà Pereira a pensare «Se loro avessero ragione la mia vita non avrebbe senso, non avrebbe senso aver studiato lettere a Coimbra e aver sempre creduto che la letteratura fosse la cosa più importante del mondo, non avrebbe senso che io diriga la pagina culturale di questo giornale del pomeriggio dove non posso esprimere la mia opinione e devo pubblicare racconti dell’Ottocento francese, non avrebbe senso più niente, ed è di questo che sento il bisogno di pentirmi, come se io fossi un’altra persona e non il Pereira che ha sempre fatto il giornalista, come se io dovessi rinnegare qualcosa».Il romanzo può essere definito storico per i frequenti riferimenti alla situazione di quei tempi e più che il giornalista Pereira sarà Manuel il titolare del Cafè Orquidea presso cui il protagonista consuma solitamente il pasto abituale: omelette alle erbe e limonata ad essere al corrente delle notizie grazie ad un amico che ascolta radio Londra. I giornali infatti non potevano pubblicare se non notizie effimere solo approvate dalla censura. Quando Pereira andrà a curarsi in una clinica talassoterapica la conoscenza con il Dottor Cardoso lo renderà consapevole che anche la letteratura può servire a risvegliare le coscienze. E alla fine Pereira scoprirà il valore del coraggio per far trionfare la libertà almeno è quello che lui "sostiene". Un bel libro che all'inizio sembra scritto in una prosa quasi troppo semplice, ma che arrivati alla fine si scopre molto profondo. Consigliato!(uno dei più bei libri che abbia mai letto...)