Le yaya sisters sono le protagoniste di un fortunato romanzo di Rebecca Wells.Ognuna di noi ha avuto nell'adolescenza un gruppo di amici/che fedelissime alle quali raccontare la propria esistenza? Ecco allora che queste amiche intervengono nel momento in cui si sta sfasciando una relazione essenziale, quella madre e figlia. Le amiche-madri rapiscono la figlia perché l'inconsapevole ingrata ha rinnegato la madre. Quasi come dee del tempo - divinità femminili dei culti sotterranei - costringono la giovane a riflettere. La bambina ha dimenticato il dramma materno. Vivi, la madre, ha vissuto lo scacco: complice una madre bigotta, la fine mortale del primo amore e ormai di ripiego, comunque il matrimonio. La madre, amatissima figlia del padre, ha perduto il desiderio di realizzarsi. Le amiche riparano le cose attraverso la consapevolezza; raccontano alla figlia la storia della madre, che non sa niente di quest'incontro. La storia della giovinezza delle ya ya sisters sono gli anni prima e dopo il secondo conflitto mondiale. I sublimi segreti delle Ya-Ya Sisters è un romanzo corale femminile, ricco di personaggi indimenticabili. E’ drammatico, divertente, commovente, imprevedibile. E affronta l’universo donna sotto tanti punti di vista. Insegna ad imparare dagli errori del passato per non compierli più nel presente. I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters è anche un film del 2002 diretto da Callie Khouri e interpretato da Sandra Bullock, Maggie Smith, Ellen Burstyn,James Garner e Ashley Judd. "Il mio amore è un privilegio del quale hai abusato. Ti ho revocato quel privilegio. Ora sei fuori dal mio cuore, al bando. Non ti auguro altro che di sentirti in colpa per tutta la vita." “Posso cedere all'amore, con la piena consapevolezza della sofferenza alla quale mi espongo? Thomas Merton ha detto che l'amore che dobbiamo coltivare porta necessariamente con sè il dolore, perché quell’amore equivale a rimettere in sesto un corpo con le ossa rotte. Ma voglio essere io a mettere in scena il copione; voglio essere io a dirigere tutte le scene.”