Imperdibile questo romanzo di Gioconda Belli, scrittrice nicaraguanense La donna abitata è il suo libro di esordio come scrittrice e ha avuto un successo mondiale.Un albero di arance lega le due protagoniste Lavinia architetto di successo in una località di fantasia Faguas il cui nome richiama eterni contrasti, fuego y agua, fuoco e acqua (il fuoco dei vulcani che costellano la costa ovest del Nicaragua e l'acqua dei laghi e dei due oceani tra i quali il Nicaragua è compreso) e Itzà è una coraggiosa guerriera Inca, vissuta ai tempi della conquista del Sud America da parte degli spagnoli, morta combattendo contro l'invasore accanto al suo grande amore Yarince.Le storie delle due donne si incontrano quando Itzà, come vuole un'antica leggenda indigena, riprende a vivere in un altro essere vivente, l'albero di arance del cortile di Lavinia. “Il profumo della zagara pioveva dall’acqua della doccia. Era un buon augurio che l’albero fosse fiorito proprio quel giorno, si disse" Itzà ha modo di osservare Lavinia nelle sue attività abituali e comincia a percepire come questa donna, apparentemente diversa da lei, sia in realtà a lei così simile.Il romanzo è autobiografico Gioconda Belli infatti milita dal 1973 nella lotta armata del Fronte Sandinista, costretta all’esilio, ha continuato ad appoggiare la Rivoluzione contro Somoza e la sua dittatura.Lavinia è l'alter ego dell'autrice e Felipe richiama il suo grande amore morto per la resistenza.Oltre che alla rivoluzione sandinista il libro parla infatti del grande amore fra Lavinia e Felipe e nel passato fra Itzà e Yarince.La donna abitata è un libro che non vedi l'ora di finirlo per quanto ti interessa la storia peraltro vera dei due protagonisti, ma che una volta finito vorresti ricominciare da capo per riassaggiare l'atmosfera e il suspance. Bello è dire poco il libro penetra dentro all'anima e ti fa desiderare con i protagonisti un mondo migliore. Straconsiglio!